Wednesday, April 20, 2016

An Italian Love Letter




Oggi mi sento particolarmente poetica e affettuosa e voglio condividere con voi qualche pensiero da da povera immigrata, che non è un'immigrata povera. Da dicembre sono a ben 9360 km da casa, dalla mamma, dalla pasta, dalla Madonnina. Ci sono cose in Italia impensabili qui in America, è un bene? è un male? A me alcuni mali mancano: il bip del casello autostradale, la faccia schifata di alcune persone quando scoprono che ho studiato alla Bocconi o che ho vissuto a Monte-Carlo, mi manca quella cafonaggine, mi manca l'autogrill, mi manca il NON prendere i mezzi pubblici, mi mancano i motorini (se poi vespe gialle tutte scassate), mi mancano le classiche sceneggiate "napoletane". Un Italiano all'estero, che sia a Lugano o in Cina, resta sempre un po' tamarro e sboccato agli occhi degli altri, eh già ma alla fine lo siamo: ci piace fare la scarpetta con il pane, ci piace suonare il clacson, ci piacciono quelle grosse borse di Louis Vuitton tutte monogrammate, ci piace mettere le nostre iniziali ovunque manco fossimo Luigi 14. Non sappiamo l'inglese, non vogliamo adeguarci e al battesimo ci regalano il crocifisso d'oro (e molti lo INDOSSANO). Facciamo casino e iniziamo a bere il Campari con il bianco alle 10:30. Mangiamo, tanto. Compriamo le macchine tedesche perchè sono meglio, ma alla moglie compriamo la 500, facciamo le gare con il tutor in autostrada, andiamo a mangiare da Cracco e il giorno dopo mangiamo la pizza a letto nel cartone, vogliamo Starbucks ma poi a noi piace l'espresso, forte, amaro, nero. Evadiamo le tasse e poi ci lamentiamo di quante tasse paghiamo. Entriamo in retro in Area C, sogniamo la nostra vita come quella di Carrie Bradshaw a New York, poi cantiamo Umberto Tozzi e Toto Cutugno (e non solo tra le mura del Patuscino). Abbiamo lo Spritz e il Prosecco, beviamo la San Pellegrino (che all'estero è l'acqua dei ricchi), andiamo alle terme, anche se poi sono solo piscine di acqua riscaldata in Porta Romana. Sappiamo sciare, andiamo a Cortina e ci sentiamo subito il Cumenda di Vacanze di Natale: Whisky, Sole e sei in Pole Position. Critichiamo che in Liguria non sono ospitali ma poi non manca mai l'estate nella casa (OVVIAMENTE di proprietà) tra Bordighera e le Cinque Terre, anche se poi facciamo gli esotici e per un'estate andiamo ai Caraibi o in Thailandia, ma poi finiamo sempre nel Golfo del Tigullio a mangiar Focaccia sotto l'ombrellone. Alla fine siamo ridicoli, chiassosi, pressapochisti, furbi-wannabe... e potrei continuare all'infinito... Ma alla fine siamo Italiani, chi terrone chi polentone. e anche se facciamo i cosmopoliti all'estero tra un Frappucino a San Diego o un Sushino a Singapore alla fine torniamo sempre dalla mamma e mangiare la pasta con il ragù.


Magari Italia mi manchi un po'.

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